Il Club Alpino Italiano annovera la bicicletta tipo mountain bike tra gli strumenti adatti all’escursionismo (il cicloescursionismo è attività istituzionale CAI dal 2008), per cui il comportamento del cicloescursionista deve essere attinente allo spirito CAI, secondo il quale lo scopo primario delle escursioni (e delle ciclo escursioni) è quello di trascorrere una giornata in compagnia, in sicurezza e nel massimo rispetto per l’ambiente che ci ospita.
Lo stile di guida del ciclo-escursionista CAI deve essere ecocompatibile, in accordo al principio del minimo impatto: non bisogna adattare l’ambiente alle esigenze degli sportivi, bensì adattare quest’ultime alle realtà ambientali. In virtù di ciò, durante una ciclo escursione è vietata qualsiasi forma di agonismo (le ciclo escursioni non sono gare!), la velocità di conduzione deve essere commisurata alle capacità personali, alla visibilità ed alle condizioni del percorso, in modo da non creare pericolo per sé e per gli altri, evitando manovre dannose quali la derapata (bloccaggio della ruota posteriore) ed evitando di uscire dal tracciato per non arrecare danno al patrimonio naturalistico: il rispetto per il suolo, la flora e la fauna selvatica e domestica non può mai venire meno!
Occorre, inoltre, dare sempre la precedenza agli escursionisti a piedi, che devono essere garbatamente avvisati a distanza del nostro arrivo.
Rispettando queste poche, semplici norme dettate dal buonsenso e dai principi universali di buona educazione e civile convivenza, la mountain bike diviene un tramite affascinante per godere della bellezza della Natura che ci circonda ed uno strumento sorprendentemente utile per contribuire alla salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico.